La notizia dell’arresto di un ottantenne tranese che avrebbe commesso reati d’usura imponendo prestiti ad imprenditori in difficoltà economiche, fa registrare l’intervento dell’attivista sindacale Savino Montaruli, Presidente UNIBAT e storico cofondatore di Associazioni Antiracket ed Antimafia in Puglia; già Addetto Stampa dell’Associazione Antiracket di Molfetta e componente del Consiglio Direttivo per molti anni: “un fenomeno, quello dell’usura e delle estorsioni, fin troppo sottaciuto ed addirittura sottostimato e sottovalutato. Il numero delle denunce è vicino allo zero, come ripetutamente affermato anche dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, e questo è sintomatico del clima che ruota attorno a questo fenomeno invece ampiamente diffuso. Sentiamo di ringraziare l’Arma dei Carabinieri della Stazione di Trani per questa ennesima operazione di grande valenza ed interesse pubblico. La crisi delle imprese e le difficoltà familiari rendono questi reati non solo a volte difficili da individuare e persino da perseguire ma anche molto delicati, sia nelle indagini che nelle punizioni. Le pene ci sono e sono anche pesanti, basti guardare i sei anni di condanna inflitti per usura aggravata, ma è evidente che gli strumenti messi in campo sono assolutamente insufficienti, a cominciare dall’azione delle Associazioni Antiracket che non riescono a fare rete con il contesto sociale e produttivo in cui operano; se operano e quando operano. Lo Scudo Culturale lo si crea solamente attraverso una concreta azione di coinvolgimento e di concertazione. L’attività delle Forze dell’Ordine è di straordinaria importanza ma spesso sono le stesse Forze dell’Ordine a lamentare la scarsissima collaborazione delle vittime ma anche di quel tessuto associazionistico distante e distratto. In questa direzione – conclude Montaruli – c’è tanto da lavorare e spesso da ripartire quasi da zero”.


































