Interesse e partecipazione all’incontro di sabato 28 ottobre scorso tenutosi presso la Chiesa dei Santi Francesco e Biagio di Canosa di Puglia con gli interventi tra gli altri delle autorità religiose, di tecnici e addetti ai lavori. Per l’occasione hanno preso la parola: il parroco Don Carmine Catalano, il vice don Antonio Turturro, don Mimmo Basile(Direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, Edilizia e Culto);l’architetto Gianfranco Tedesco; l’ingegnere Cesare Grisorio, l’ingegnere Cosimo Giungato e la dottoressa Maria Luisa De Toma per la descrizione del restauro pittorico.
Nel corso della serata sono stati presentati i lavori di restauro, risanamento conservativo ed adeguamento impiantistico che toccheranno la Chiesa dei Santi Francesco e Biagio. Il progetto è beneficiario del contributo 8xmille della Chiesa Cattolica derivante dalle firme apposte sulla dichiarazione dei redditi dai contribuenti che hanno donato una quota del gettito complessivo dell’Irpef(Imposta sul reddito delle persone fisiche). Ai sensi dell’art.21c.4 del Dlgs 42/2004, l’esecuzione delle opere e dei lavori sui beni culturali è subordinata ad autorizzazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio BAT e Foggia resa su progetto con descrizione tecnica dell’intervento da eseguire.
“””Occuparsi del restauro di una chiesa– ha tra l’altro dichiarato l’ingegnere Cosimo Giungato – è sempre una grande responsabilità, nei confronti del suo progettista e nei confronti della comunità che vive quella casa del Signore. Finalmente dopo un lavoro durato qualche anno in cui ci siamo dovuti confrontare con la Sovrintendenza siamo arrivati al fatidico inizio dei lavori. Doverosa la presentazione del progetto alla parrocchia in cui abbiamo esposto le problematiche riscontrate e le soluzioni definite. Un sentito grazie a don Carmine Catalano che ha creduto nella nostra professionalità. La Chiesa dei Santi Francesco e Biagio tornerà al suo originario splendore.“”” Tra le anticipazioni sui lavori di restauro è stato annunciato che saranno effettuati nell’arco di circa due anni.
