La quaresima come sappiamo dura 40 giorni. Per entrare nel significato profondo dobbiamo rifarci alla cultura dell’uomo biblico per il quale tale numero indica una situazione di provvisorietà. È un tempo di conversione e penitenza ma, contemporaneamente, di perdono e comprensione. È un tempo per pregare ed entrare in intimità spirituale, riconoscendo i doni di Dio e la propria provvisorietà. Nella numerazione ebraica il 40 è rappresentato dalle lettera MEM che richiama il ventre materno e la sorgente dell’acqua. Tempo di vita dunque per dissetarsi alla sorgente della salvezza e tornare a vivere in pienezza. Tutta la Bibbia è costellata dal numero 40. Esempi sono i giorni del diluvio (Gn 2,7), i giorni di Mosè sul monte Sinai in attesa del dono della Legge (Es 24, 18), gli anni di Israele nel deserto (Dt 8,2-5), i giorni di spionaggio degli israeliti prima di conquistare la terra di Canaan (Nn 13, 25), gli anni nei quali Israele aveva servito i Filistei prima della liberazione di Sansone (Gdc 13,1), i giorni durante i quali Golia sfidò l’esercito di Israele prima di essere sconfitto da Davide (1Sam 17,16), i giorni in cui il profeta Elia fugge verso il monte Oreb (1 Re 19,8), i giorni concessi a Giona per la predicazione a Ninive prima della distribuzione della città (Gio 3,4). Nel Nuovo Testamento 40 sono i giorni in cui Gesù è tentato nel deserto, come anche i giorni che passano dalla Resurrezione alla Ascensione al cielo di Cristo. È un tempo teologico, lungo per la purificazione, di prova e di intimità, per riscoprire l’Alleanza con Dio e la sua Rivelazione. È un tempo simbolizzato dal deserto, luogo di tenerezza e tentazione insieme, esperienza di provvidenza e di essenzialità.
Nella tradizione cattolica, la Quaresima si apre con il Rito delle ceneri, preludio spirituale del fuoco della di Pasqua, nella solenne Liturgia della Luce che è Cristo. Se materialmente il fuoco viene prima della cenere, nella liturgia cattolica è il contrario, ad indicare il cammino che passa dalla morte dell’uomo vecchio, il primo Adamo, alla rinascita dell’uomo nuovo, Cristo Gesù, che rende l’umanità partecipe della sua vittoria sulla morte e sul peccato. I temi approfonditi dalla quaresima sono il mistero del Battesimo, che rende il credente partecipe della morte e risurrezione di Gesù, della Croce, albero della vita e arca di salvezza per l’umanità, e della Conversione, intesa come ritorno a Dio e cambiamento di mentalità aperto alla logica evangelica. Spiritualmente tale periodo non è semplicemente cronologico, come il succedersi del tempo, ma kairologico, cioè tempo di rivelazione di grazia, di bontà, di amore e misericordia. Possa essere la Quaresima per tutti, credenti e non, un tempo perché l’uomo, riscoprendosi nelle proprie fragilità, torni a guardare la sua grande dignità e a vivere ogni rapporto in spirito di amicizia e fraternità.
D. Salvatore Sciannamea



































